Lydia Saraca Colonnelli, storica dell’arte, laurea in Lettere, indirizzo storia dell’arte, tesi sul Seicento barocco (ambito di Pietro da Cortona) con pubblicazione sulla rivista Paragone fondata da Roberto Longhi. Lavoro di ricerca sulla pittura del Seicento a Rieti e provincia, con nuove acquisizioni di documenti e di dipinti inediti in un catalogo Pittura del Seicento a Rieti. Presentazione della ricerca, nel 1991, all’Accademia dei Lincei alla presenza del linguista Sabatino Moscati, di storici dell’arte e membri dell’Accademia.
Nel 1992 incarico dal CNR per un’ indagine sullo stato di conservazione dei beni artistici mobili, custoditi nelle chiese romane appartenenti al FEC e relativa catalogazione terminata nel 1994.
Nel 1996 partecipazione in qualità di consigliere scientifico per l’Italia, alla mostra di carattere europeo di dipinti su vetro dell’Ottocento e del Novecento, Passeurs de lumière, art populaire, art contemporain. Per tale esposizione internazionale, inaugurata a Parigi dal primo ministro francese Alain Juppé presso la Halle Saint Pierre, musée d’art naif a Monmartre, ha presentato dipinti su vetro italiani, in particolare siciliani, pugliesi, napoletani e alto atesini provenienti dal Museo di arti e tradizioni popolari di Roma e da collezioni private (collezione Umberto Colombo, collezione Gillo Pontecorvo , collezione Luchino Visconti, vetri per lanterna magica dei primi del Settecento attribuiti a Giuseppe Maria Crespi).
Dal 1997 al 2002 lavoro di ricerca, ideazione e progettazione del Museo d’arte sacra di San Giovanni de’ Fiorentini, allestito nel sottotetto della navata destra della imponente chiesa di San Giovanni de’ Fiorentini a Roma. Recupero delle opere d’arte disperse e dimenticate in luoghi non adatti alla conservazione. Tra le più importanti due straordinari busti in marmo di medici benefattori dell’antico Ospedale di San Giovanni de’ Fiorentini Antonio Coppola e Antonio Cepparelli, clamorosamente ritrovati nel 1966 negli scantinati della chiesa dal grande studioso di Gianlorenzo Bernini, Irving Lavin, professore emerito della Yale University, e da lui legittimamente attribuiti al giovane Gianlorenzo. Per il museo ha promosso il restauro e lo studio delle opere d’arte, con relativa ricerca d’archivio e acquisizione di documenti, che hanno permesso l’attribuzione certa di alcune di esse, come la tela con La Predicazione del Battista ricondotta al suo autore Giovanni Maria Bottalla, detto Raffaellino. Inoltre, reliquiari abbandonati in fondo a vecchi armadi, sono stati affidati alle abili mani di Silvano Germoni (famoso restauratore di metalli), nel suo laboratorio negli ambienti della torre del Palazzo di Venezia. Tra questi l’importante famosa reliquia del piede sinistro della Maddalena, dimenticata e ritrovata in fondo ad un cassetto della sagrestia della chiesa. Restaurata con cura da Germoni e posta in una teca nel museo, è stata successivamente spostata nella chiesa ed è divenuta punto di arrivo dei Pellegrini, che percorrono l’Europa attraverso il cammino della via Francigena. Tra i documenti riguardanti tale reliquia singolare è l’episodio che vede il ritrovamento di un documento della fine del Cinquecento. Tale documento curiosamente riporta e descrive come il duca di Mantova, il giorno della vigilia di natale del 1591, portatosi nella chiesa di San Celso per adorare la reliquia, ne abbia prelevato con la forza il dito piccolo.
Tutte le opere studiate , restaurate e catalogate sono state riordinate nel museo in apposite teche, con particolare attenzione ai concetti di conservazione e sicurezza secondo la normativa museale. Nei sotterranei della chiesa ha rinvenuto la lapide dedicatoria del busto berniniano di Antonio Cepparelli. Questo lungo lavoro è stato seguito e incoraggiato con particolare interesse e considerazione dal Soprintendente di allora professore Claudio Strinati. Un catalogo sul museo, Il museo d’arte sacra di San Giovanni de’ Fiorentini, è stato realizzato con il sostegno della Soprintendenza del Palazzo di Venezia. L’inaugurazione del Museo ha avuto luogo, alla presenza di Sua Eminenza il Cardinale Camillo Ruini e del Soprintendente Professore Claudio Strinati nel giugno del 2002, in occasione della festa di San Giovanni.
Nell’anno 2003 ha avuto l’ incarico, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Rieti, per l’organizzazione e la direzione della mostra sul geniale artista del Seicento, Antonio Gherardi, in occasione del tricentenario della sua morte. L’esposizione è stata allestita nei saloni dell’Arcivescovado di Rieti, città che nel 1638 ha dato i natali al pittore.
Accurato è stato lo studio di tutte le opere prodotte dal Gherardi, la loro catalogazione e la direzione dei restauri di alcune di esse. Tale studio è pubblicato in un catalogo, Antonio Gherardi, un genio bizzarro nella Roma del Seicento, con schede particolareggiate e validi contributi sull’attività romana dell’artista, architetto, pittore, scultore e decoratore. Realizzazione di un video.
Nell’anno 2006 ha promosso il restauro della pala con la Santa Cecilia e angeli musicanti dello stesso Gherardi conservata nella Cappella dei Musici di San Carlo ai Catinari a Roma. L’operazione ha riportato alla luce due angeli musicanti con rari strumenti musicali seicenteschi. Inoltre ha promosso il restauro dei quadri con Mosè consegnato alla balia e Cimone e Pero conservati nella collezione della Galleria Colonna. Ai restauri hanno fatto seguito una mostra di tali opere nel salone Altoviti del Palazzo di Venezia e un video.
Nello stesso anno presentazione della pala restaurata con la Santa Cecilia e gli angeli musicanti nel museo Civico di Rieti ed anche nella sala espositiva dell’Auditorium Parco della Musica a Roma, in collaborazione con il maestro Bruno Cagli che ha concesso per la mostra parte della sua collezione di quadri e incisioni raffiguranti la Santa Cecilia.
Nell’anno 2008 realizzazione di una mostra in occasione del tricentenario della morte del Cardinale Marco Antonio Barbarigo ( vescovo di Montefiascone), con esposizione di preziosissimi reliquiari del Trecento e del Quattrocento conservati nella Basilica di Santa Margherita di Montefiascone e pubblicazione del relativo catalogo.
Presentazione per la prima volta al pubblico (anno 2010) nella chiesa medievale di Sant’Andrea in Montefiascone, della singolare statua trecentesca con Santa Margherita, attribuita tradizionalmente ad Arnolfo di Cambio. Pubblicazione di un catalogo e testi per il relativo video.
Nell’anno 2011 promozione e direzione del restauro del Crocifisso cinquecentesco conservato nella cattedrale di Montefiascone. Attaccato dal fuoco nel terribile incendio sviluppatosi nella notte del venerdì santo dell’anno 1670, è stato accuratamente e delicatamente risanato con un restauro condotto nella stessa cappella, senza rimuovere l’opera dalla sua collocazione sull’altare.
Nel maggio dell’anno 2014 ha indetto un convegno nelle sale del museo di San Giovanni de’Fiorentini a Roma, in onore del professore emerito della Yale University Irving Lavin, volto ad un ulteriore riconoscimento dei suoi importanti meriti e dei suoi studi su Gianlorenzo Bernini, alla presenza di illustri studiosi e storici dell’arte e alla maggior parte dei direttori di musei romani. In tale occasione è stata confermata pienamente l’attribuzione del busto marmoreo di Antonio Coppola ( medico benefattore dell’Ospedale di San Giovanni de’Fiorentini) a Gianlorenzo Bernini giovane.
Attualmente si sta occupando di una mostra sulla Spezieria Seicentesca delle Benedettine di Montefiascone, promossa da Sua Eccellenza Monsignore Fabio Fabene, Presidente dell’Associazione Rocca dei Papi, per una ecologia integrale. L’esposizione si terrà nei mesi di agosto e settembre 2021 nei saloni della Rocca dei Papi di Montefiascone.
Pittura del Seicento a Rieti, Rieti 1991, Arti Grafiche Nobili
Peinture sous verre, Passeurs de lumière art populaire, art contemporain
Musée d’Art naïf Max Fourny 1996
Il museo d’arte sacra di San Giovanni de’ Fiorentini, Roma 2002, Elio De Rosa Editore
Antonio Gherardi, un genio bizzarro nella Roma del Seicento, Roma 2003, Edizioni Artemide
Santa Cecilia e altre opere restaurate di Antonio Gherardi Roma, 2005, Edizioni Artemide
Il Cardinale Marco Antonio Barbarigo e il suo tempo, Roma 2008 Tipografia Vaticana
Santa Margherita di Antiochia, Vergine e Martire, una scultura del XIV secolo, Montefiascone, 2010, Edizioni Graffietti